Verso la razionalizzazione della disciplina IVA degli Enti del terzo settore
- forcellaemanuela
- 11 apr 2023
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Il disegno di legge delega per la riforma fiscale, presentato alla Camera il 23 marzo scorso propone interventi specifici volti a semplificare e razionalizzare: - i regimi agevolativi previsti in favore dei soggetti che svolgono con modalità non commerciali attività che realizzano finalità sociali nel rispetto dei princìpi di solidarietà e sussidiarietà; - i diversi regimi di deducibilità dal reddito complessivo delle erogazioni liberali disposte in favore degli enti aventi per oggetto statutario lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica.
La legge delega si propone inoltre di regolamentare il passaggio dei beni dall’attività commerciale a quella non commerciale, e viceversa, per effetto del mutamento della qualificazione fiscale delle attività, in conformità ai decreti di riforma del Terzo settore (art. 6 comma 1 lett. f).
Anche in ambito IVA, la delega si prefigge l’obiettivo di “razionalizzare” la disciplina per gli enti del Terzo settore, allo stato attuale estremamente parcellizzata, convivendo fattispecie di non assoggettamento ad imposta (enti associativi ex art. 4 comma 4 ss. del DPR 633/72) con regimi di esenzione (ad es. per alcune prestazioni rese dalle ONLUS) e specifici regimi forfetari (ad es., gli enti individuati dalla L. 398/91).
Il quadro andrà a mutare per effetto dell’introduzione di un generalizzato regime di esenzione da IVA per gli enti del Terzo settore, per le operazioni nei confronti di associati e partecipanti, a condizione di non provocare distorsioni della concorrenza a danno delle imprese commerciali soggette a imposta.
La nuova disciplina dovrebbe trovare applicazione a partire dal 1° gennaio 2024, anche se, in ragione del necessario coordinamento con le disposizioni oggetto della delega fiscale, non è da escludere una diversa decorrenza.




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