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In scadenza il secondo acconto II.DD. con proroga

  • forcellaemanuela
  • 15 gen 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Si ricorda che entro domani, martedì 16 gennaio 2024, le persone fisiche titolari di partita IVA che, nel 2022, hanno dichiarato ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro sono tenute al versamento della seconda o unica rata degli acconti d’imposta relativi al 2023 differita in forza del DL “Anticipi”.

Ovviamente le persone fisiche titolari di partita IVA che nel 2022 avevano dichiarato ricavi o compensi di importo superiore a 170.000 euro; le persone fisiche “non titolari” di partita IVA, compresi i soci di società e associazioni “trasparenti” ai sensi degli artt. 5, 115 e 116 del TUIR; i soggetti diversi dalle persone fisiche (ad esempio, le società di capitali e di persone, nonché gli enti commerciali e non commerciali) avrebbero dovuto procedere al versamento delle imposte dirette entro lo scorso 30 novembre 2023.

Sotto il profilo oggettivo, la proroga interessava l’acconto “dovuto in base alla dichiarazione dei redditi”; pertanto oltre all'IRPEF rientravano ad esempio nel differimento anche le imposte sostitutive delle imposte sui redditi dovute per il regime di vantaggio e per il regime forfetario, la cedolare secca sulle locazioni di immobili abitativi l’IVIE e l’IVAFE. Restavano invece esclusi dalla proroga i contributi previdenziali e i premi INAIL.

Per il pagamento, occorre utilizzare il modello F24 adoperando i consueti codici tributo e le consuete modalità adoperate per gli acconti di novembre.

Si evidenzia inoltre che è altresì possibile dilazionare il pagamento in massimo cinque rate mensili di pari importo, a decorrere dal mese di gennaio, con scadenza il giorno 16 di ciascun mese. Sulle rate successive alla prima, sono dovuti gli interessi nella misura del 4% annuo.

Infine, coloro che hanno erroneamente ritenuto di poter fruire della proroga al 16 gennaio 2024 pur in assenza dei requisiti sopra delineati, per sanare i versamenti non eseguiti entro il 30 novembre 2023 possono avvalersi del ravvedimento operoso secondo le regole ordinarie.

 
 
 

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