Problemi applicativi per il II acconto dei contribuenti forfetari aderenti al CPB
- forcellaemanuela
- 13 nov 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Si ricorda che il prossimo 2 dicembre scadrà il termine per il versamento della seconda rata di acconto delle imposte dirette. Per i contribuenti in regime forfetario che hanno aderito al concordato preventivo biennale il versamento dovrà essere effettuato tramite le modalità previste dall’art. 31 del DLgs. 13/2024, vale a dire:
- secondo il c.d. metodo “previsionale” sulla base del quale la seconda rata è calcolata “come differenza tra l’acconto complessivamente dovuto in base al reddito concordato e quanto versato con la prima rata calcolata secondo le regole ordinarie”;
- secondo il c.d. metodo storico, pertanto “se l’acconto è determinato sulla base dell’imposta relativa al periodo precedente, è dovuta una maggiorazione di importo pari al 10 per cento ovvero al 3 per cento (nel caso di soggetti nella fase di c.d. start up, relativa ai primi cinque anni di esercizio dell’attività) della differenza, se positiva, tra il reddito concordato e quello di impresa o di lavoro autonomo dichiarato per il periodo d’imposta precedente”.
La disposizione in esame reca qualche difficoltà di interpretazione per i contribuenti in regime forfetario in quanto:
- in primo luogo, non viene precisato se il reddito dichiarato debba essere quantificato nel reddito lordo di cui al rigo LM34 della dichiarazione, ovvero nel reddito al netto dei contributi previdenziali e assistenziali di cui al rigo LM36. In assenza di chiarimenti si ritiene condivisibile la prima ipotesi in modo tale da considerare nel calcolo valori omogenei;
- in secondo luogo non è chiaro il periodo d’imposta da considerare per l’applicazione dell’aliquota al 3%, ovvero se occorra far riferimento alla presente annualità (2024) oppure al precedente periodo d’imposta 2023. Su questa questione sarebbe opportuno un chiarimento ufficiale.
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